Sul finire degli anni ’80 del Novecento un colpo di vento spalanca la finestra di una camera dove Aldo, un vecchio infermo ma ancora cosciente, contempla estasiato le tre Cime di Monte Morello che hanno avuto un benefico influsso sulla sua vita. La vista della montagna e l’aria primaverile carica di profumi che penetrano la stanza stimolano i suoi ricordi e rivede, come in un film, le persone che lo hanno accompagnato nella sua lunga esistenza. Gli avvenimenti che lo hanno segnato, i luoghi dove ha vissuto, i personaggi che hanno incrociato la sua strada raccontano, con le loro vicende personali, la storia del paese dove Aldo è vissuto. Il libro inizia con la strage avvenuta in piazza del Municipio nei giorni della protesta per il pane e prosegue con la prima e la seconda guerra mondiale fin quasi ad arrivare ai giorni nostri. Amicizia, amore, odio, vendette, tradimenti e redenzione, tutti i sentimenti che hanno segnato cento anni della vita di Aldo, il protagonista, di Sesto Fiorentino e dell’Italia.
Autori / Curatori
Roberto Cardellini nasce a Saline di Volterra nel 1949 e abita a Sesto Fiorentino dal 1976. Per oltre trent’anni ha lavorato in banca. Raggiunta la pensione ha iniziato a scrivere e nel 2010 è uscito il suo primo romanzo: Quant’è bella giovinezza. Negli anni successivi ha scritto varie commedie in vernacolo fiorentino: Io m’abbado da me, I’ mi’ babbo gl’è amerihano, In casa Bugiardi un’ è mai troppo tardi, La ballata degli uccelli morti, delle quali ha curato la regia e che sono state rappresentate, dalla compagnia “I Manicomici”, anche in noti teatri come il Dante di Campi Bisenzio e il Verdi di Firenze. Nel 2019 è arrivato secondo alla IV edizione del concorso lettarario per testi teatrali “Rive Gauche”; nel 2020 ha ricevuto il premio letterario alla carriera al V concorso “Firenze in letteratura”.