Sullo stemma del Comune di Sesto c’è sempre stato un compasso. Ma, una volta, c’era anche una pialla. Sorpresi? Beh, io parecchio.
Comunque abbastanza da convincermi a condurre una ricerca storica appassionante – attraverso documenti, immagini e verbali di assemblee pubbliche – su come, nel corso dei secoli, la comunità sestese sia giunta all’attuale versione dello stemma.
Le origini di quest’arma, gli elementi che la compongono e persino le sue evoluzioni pittoriche ci raccontano non solo la storia della città, ma ci parlano anche dei suoi abitanti e del loro carattere.
Infatti gli stemmi, invenzione dei cavalieri medievali da apporre sui propri scudi ai tempi delle Crociate, diventarono presto elementi peculiari delle casate nobili, per poi evolversi in vere e proprie insegne rappresentative di un’intera comunità.
Un’indagine questa che, per i suoi non pochi lati oscuri, è stata di tipo quasi poliziesco: manufatti che scompaiono, elementi grafici che vanno e vengono o che non si trovano proprio; come, del resto, il leggendario Tempio di Salomone a cui è direttamente legato il principale protagonista del libro: il compasso.
Alle molte domande qualche risposta è stata data. Ma rimangono, certamente, ancora della curiosità da saziare!