L’orrore, per definizione, è l’opposto del piacevole. È tutto ciò che ci respinge da sé. È una violenta sensazione di paura e di ribrezzo suscitata da immagini, da persone, da eventi atroci e ripugnanti.
Ma c’è del fascino nell’orrendo (sia esso macabro, criminale, nauseante, diabolico, spettrale), un richiamo, una tentazione simile a quella esercitata dal vizio e dalla follia. E quel fascino è il parametro in base al quale lo stradario proposto da questa Guida seleziona le vie, le piazze, i vicoli di Firenze, che vengono elencati in ordine alfabetico per due motivi.
Primo, perché sono stati, dal passato fino ad oggi, scenario di eventi orribili. Assassinii, parti mostruosi, attentati, esecuzioni, sacrilegi, epidemie, rituali occulti, torture, eccidi. Secondo, perché vi si trovano palazzi, chiese e musei che contengono quadri, affreschi, sculture, composizioni spaventose o raccapriccianti. Iconografie quali l’Inferno, il Giudizio Universale, il Trionfo della Morte e la Strage degli Innocenti, l’Apocalisse, i Memento Mori. Ma anche collezioni anatomiche, lugubri reperti archeologici, ossari, tombe monumentali.
Autori / Curatori
Matteo Cecchi, fiorentino, laureato in Estetica, ha pubblicato romanzi, biografie, saggi storici e monografie d’arte. È autore de "Il bicchiere peggiore possibile" (2010), "Giotto, un nuovo concetto di spazio e di realtà" (2011), "Non sarò mai vecchio" (2013), "Rossano Bettini. Una bella storia italiana" (2015), "Palazzo di Valfonda. Delizia e magnificenza" (2015) e "Palazzo Bartolini Salimbeni. Istimatissima architettura" (2015).