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Una grande stazione è la summa della nostra esistenza. Nella grande stazione si incrociano, ma non s’incontrano, migliaia e migliaia di persone. Nella grande stazione si concentrano tutte le contraddizioni della società dei consumi, gli estremi convivono senza contaminazioni. Il grande lusso, le grandi marche, le luminose e ricche vetrine sono distanti pochi centimetri dalla disperazione, dall’accattonaggio, dall’emarginazione sociale, dal degrado ambientale.
E come nella vita di tutti giorni questi estremi si sfiorano rimanendo estranei gli uni agli altri. Le classi sociali possono convivere pacificamente, ma non sempre, perché la stazione è strutturata come la società, ha un posto per tutti, una collocazione per tutti.
Chi vuole il comfort non ha che da scegliere: Italo, Freccia Azzurra, Freccia Rossa, Freccia Argento...chi non se lo può permettere ha un cartone in terra o una panchina... Chi se lo può permettere può pranzare o cenare in un ristorante di gran lusso, chi ha meno soldi disponibili può andare al Mac Donald...chi non ne ha per niente può rovistare nei cassonetti dell’immondizia. La società dei consumi non nega niente a nessuno...
Nella grande stazione si va di corsa se si deve prendere un treno (ma si va di corsa anche quando si scende da un treno perché gli impegni ci aspettano) ma si può anche stazionare perché non si ha nulla da fare, perché non si sa dove andare, perché bene o male la grande stazione offre un tetto ai senzatetto, offre affetto ai senzaffetto, offre una compagnia virtuale a chi è solo.
Se vai da solo alla grande stazione, puoi essere sicuro che rimarrai da solo, che ti sentirai ancor più solo perché la grande stazione è il luogo della solitudine in mezzo alla moltitudine.
La grande stazione è il luogo per eccellenza dell’incomunicabilità: non comunichi con le migliaia di persone che incroci, non comunichi con gli addetti ai lavori perché tutto è automatizzato, non c’è più un referente umano; perfino la voce dello speaker è computerizzata.
Se una persona non corre frettolosamente verso una qualsiasi meta e ti viene incontro è per chiederti se hai una moneta, una sigaretta oppure se vuoi comprare un ombrello, delle salviette, un accendino o un paio di calzini. E se rifiuti l’offerta ti manda a quel paese dimostrando che a lui, come a tutti gli altri, di te non gliene frega assolutamente nulla. Per questo la grande stazione ti può offrire tutto ma di questo tutto non ti rimane assolutamente nulla.
(Fabrizio Borghini)