Introduzione e note di Giuseppe A. Perri
Traduzione di Inna Skakovska e Giuseppe A. Perri
Hryhorij Skovoroda (pron. Skovorodà) (1722-1794) è considerato l’ultimo esponente del barocco ucraino e il fondatore della filosofia dell’Europa orientale. Notevoli influssi del suo pensiero si ritrovano infatti in molti pensatori e autori posteriori: Tolstoj, Ševčenko, Dostoevskij, Solov’ëv, Berdjaev.
Questo volume rappresenta la prima traduzione italiana integrale e critica di un’opera filosofica del pensatore ucraino.
Alla fine della sua vita Skovoroda scelse Narciso come emblema del messaggio principale della sua filosofia, vale a dire l’indiamento appassionato ("theōsis" nella tradizione teologica patristica e bizantina), come Atteone lo era stato per Giordano Bruno. In questa scelta egli si era fatto guidare da certe rappresentazioni tardo-medievali di Narciso come simbolo della vita contemplativa. La piena conoscenza e accettazione di sé, lo specchiarsi in sé, diventa perciò in Skovoroda la porta d’ingresso per entrare stoicamente in sintonia col macrocosmo e fondersi neoplatonicamente con la Fonte dell’essere.
Autori / Curatori
Hryhorij Skovoroda (1722-1794) è considerato l’ultimo esponente del barocco ucraino e il fondatore della filosofia dell’Europa orientale. Notevoli influssi del suo pensiero si ritrovano infatti in molti pensatori e autori posteriori, da Tolstoj a Dostoevskij.
Giuseppe A. Perri ha insegnato alla Scuola Europea di Bruxelles.
Per le nostre edizioni ha pubblicato "La ricca fontana. Una biografia dell’Ucraina moderna" e curato "Le ombre degli avi dimenticati" di Mychajlo Kocjubyns’kyj.
Inna Skakovska è studiosa di letteratura e traduttrice.