Provvisti di una frenetica vocazione cacciatrice di voci, per questa raccolta siamo andati a cercare, anche nel campo dei testi dialettali, un parlottìo marcatamente polimorfo, le vociferazioni più fuggevoli, lo sboccio di un vocìo spasmodico, un ribollìo perpetuo di toni e di timbri, oltre a irradianti echi; accertando così, nei più diversi scrittori, una foga creatrice mai in fuga dalla vociosa immaginazione.
“Ombre fotografiche” accompagnano molti testi come una visione incantatoria, rispecchiando in un’eco visiva la voce riportata. Inoltre un fastoso pulviscolo aforistico è disseminato tra l’essenziale nudità della sintassi degli impettiti prelievi testuali: ma l’Aida aveva la voce laida?
Autori / Curatori
Lino Di Lallo è nato a Rotello (CB) il 2 giugno 1946. Architetto, scrittore, artista visivo e performer, vive e lavora a Firenze, dove si è laureato con Eugenio Battisti. Ha pubblicato Quo lapis? Inventare una scuola colorata (Einaudi 1994), frutto delle sue ricerche didattiche; ALPHABETO (Il Formichiere 2015); Tavolozza d’autore. Il grande libro dei colori fantasiati, I e II volume (Il Formichiere 2018 e 2019). Quattro pubblicazioni con il Pulcinoelefante: Tre aforismi artefatti (2008); con Sebastiano Vassalli O. (2008); Aforismi di stretta brevità (2014); con Ernesto Ferrero N. (2014).