Le ombre degli avi dimenticati (1912) è un romanzo breve che descrive il mondo della popolazione carpatica dei Huculi (resa popolare in tempi recenti dai suoni delle canzoni di Ruslana, la nota cantante ucraina).
Lo stile del romanzo, di cui viene presentata una traduzione inedita e particolarmente accurata, è quello di un aspro realismo magico: vi si narra l’amore contrastato di Ivan e Marička, innamorati nonostante il padre di lei abbia ucciso in un duello rusticano il padre di lui; Marička muore annegata e diventa una njavka (uno dei demoni femminili dell’ampio pantheon demonologico ucraino). Ivan sposa poi un’altra donna, ma ama ancora Marička, che una notte gli appare, donna e njavka al tempo stesso. Egli la segue, la protegge dalle minacce di un altro demone, ma poi muore.
La prosa di Kocjubyns’kyj è forte e impressionistica, adatta a esprimere le forze primordiali e misteriose del mondo contadino e montanaro ucraino che egli narra. I riti folklorici, la psicologia feroce di un popolo la cui vita è assai dura, la naturalezza delle presenze numinose s’intrecciano in questo formidabile romanzo. Nel 1964 il regista sovietico Paradzanov ne ha tratto un film memorabile e apprezzato in tutto il mondo.
Mychajlo Kocjubyns’kyj (1864-1913), vissuto nell’Ucraina centro-meridionale appartenente all’impero russo, è uno dei più grandi autori della letteratura ucraina e slava in generale.
Autori / Curatori
Giuseppe Perri è un ricercatore del Cierl (Centre interdisciplinaire d’étude des religions et de la laïcité) e dell’Università di Bruxelles, dove si occupa di storia e cultura ucraina.
Inna Skakovska, studiosa di letteratura, poliglotta e traduttrice, vive tra l’Ucraina, l’Italia e il Belgio.