Soltanto con Spitzer e Auerbach le teorie del primo Romanticismo saranno portate alle conseguenze più naturali nella critica letteraria, consolidando un’attenzione alla mimesis intesa come aderenza dell’organismo testuale alla vita vissuta. Tale adesione può venire alla luce qualora il lettore sia disposto a interiorizzare e rivivere l’opera, smembrandola e filtrandola attraverso il proprio sistema di valori. Lo spazio comunicativo del testo letterario romantico – un testo mimeticamente vitale, che porta iscritto nella propria struttura il germe di «una classicità che cresce illimitatamente» (F. Schlegel) – necessita della ricezione collaborativa e partecipe di un lettore sospeso tra immaginazione e ragione.
Così possono essere interpretati i nostri maggiori autori romantici, Leopardi e Manzoni (e così in effetti li leggeva un lettore sensibile come Pirandello), riadottando la prospettiva da loro stessi utilizzata nel leggere i testi della tradizione, a cominciare dai "Fragmenta" di Petrarca.
Autori / Curatori
Antonella Del Gatto insegna Teoria della letteratura all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti. Tra i suoi lavori, dedicati prevalentemente a Leopardi, Manzoni, Pascoli, Pirandello, e al teatro del ’700, ricordiamo "Uno specchio d’acqua diaccia. Sulla struttura dialogico-umoristica del testo leopardiano" (Firenze 2001), "L’annodamento degl’intrighi. Studi di sintassi drammatica" (con G. Cappello e W. Breitenmoser, Napoli 2007), "Quel punto acerbo. Temporalità e conoscenza metaforica in Leopardi" (Firenze 2012).