Il metodo adottato da Bruschi è quello giusto: di contestualizzare l’oggetto dello studio e dar conto dello snodarsi di un itinerario biografico in apparenza zigzagante tra fascismo e antifascismo, ma in realtà a suo modo coerente nel sapiente adattamento alle fasi politiche e alle temperie di cui egli è stato al tempo stesso un frutto e un complice. Antonini, insomma, ha saputo navigare con abilità di provetto nocchiero tempeste tali da sprofondare negli abissi molti altri intellettuali. Ed è sempre riuscito a salvarsi, aggrappandosi al reticolo della ragnatela di rapporti costruiti sapientemente nella previsione di future emergenze. Effettivamente quella di Giacomo Antonini è una storia atipica e strana. Così strana da sollecitare nel lettore inquietanti e rattristanti interrogativi sulla natura umana.
(dall’Introduzione al volume di Mimmo Franzinelli)
Autori / Curatori
Enio Bruschi (1971), filologo, si occupa di letteratura contemporanea e collabora con il Centro di Studi “Aldo Palazzeschi” di Firenze. Fra i suoi lavori il Progetto di edizione critica per «Il palio dei buffi» di Aldo Palazzeschi, in “Studi di Filologia Italiana” (2001), gli articoli «Balazzeschi Aldo-Piazza Beccaria n° 3», in “Studi Italiani” (2003), La «fontana malata» di Aldo Palazzeschi. Edizione di un manoscritto inedito, in “Studi Italiani” (2004), il volume "I manoscritti di Aldo Palazzeschi". Catalogo, Edizioni di Storia e Letteratura (2009). Ha curato la trascrizione integrale dei testi del "Carteggio Alessandro Parronchi-Umberto Bellintani (1947-1991)", Olschki (2011). Su Roger Nimier e Giacomo Antonini: Giacomo Antonini e Roger Nimier. Ussari d’Italia e di Francia, “Antologia Vieusseux”, gennaio-aprile 2021. una selezione degli scritti apparsi su “Tomtomrock” è confluita nel volume Innocue cronache musicali di un tempo atroce (2024). Sta lavorando all’epistolario di Cesare Pavese. Collabora a “Il Venerdì” di Repubblica.