Dieci saggi di interpretazione letteraria, in ordine cronologico di argomento: il primo sulla Vita Nova di Dante Alighieri, l’ultimo sul romanzo italiano degli anni Cinquanta. Tanti i fili conduttori, fra cui principalmente l’idea che la forma del raccontare nasca e si sviluppi concentrandosi su oggetti, che possono essere una donna – anzi, “la” donna – o altri personaggi degni di analisi, oppure una finestra, o una battaglia, o addirittura un’istituzione religiosa, o infine una folla indistinta. E di conseguenza l’idea che, ogni volta, l’oggetto del narrare non sia che uno specchio in cui si riflette il sé, di chi scrive e di chi legge, e il loro mondo, eternamente presente in un miracolo di comunicazione che sempre si rinnova. Ognuno di questi saggi nasce infatti al punto di incontro di un consapevole paradosso, per cui se da un lato la narrativa storiografica “inventa” il mondo, quello del suo tempo e il nostro, dall’altro la narrativa cosiddetta di invenzione questo mondo fedelmente lo rispecchia: leggere, studiare, interpretare i testi della tradizione letteraria altro non è che un’insostituibile esperienza di vita.
Autori / Curatori
Andrea Matucci è nato e sempre vissuto a Sesto Fiorentino. Allievo di Lanfranco Caretti, insegna da più di trent’anni Letteratura italiana nell’Università di Siena, e ha dedicato la sua vita alla ricerca, alla didattica, alla divulgazione, nello spirito dei vecchi maestri e della vecchia università, che era un luogo in cui si cercavano competenze non solo per poi esercitare un qualsivoglia lavoro, ma soprattutto per crescere ed essere cittadini di un mondo libero, e per riconoscere e combattere l’avida e malvagia idiozia che sempre più dilaga. Si è occupato fin qui prevalentemente di narrativa, in prosa e in versi, dalla storiografia del Rinascimento al romanzo moderno; adesso sta deviando verso altri interessi, e non esclude di pubblicare in futuro un libro completamente diverso.